Replying to Antropologia
Nickname
Post Icons
                                     

                                   

Code Buttons

         
           FFUpload  Huppy Pick colour HTML Editor Help
Enter your Post
(Check Message Length)

Clickable Smilies
:huh:^_^:o:;):P:D
:lol::B)::rolleyes:-_-<_<:)
:wub::angry::(:unsure::wacko::blink:
:ph34r::alienff::cry::sick::shifty::woot:
<3:XD:*_*:];P:XP:
(:=)X):D:>.<>_<
=_=:|:?3_3:p:;_;
^U^*^^*:=/::*::b::f:
Show All


  
 


Last 10 Posts [ In reverse order ]
ZegariPosted: 25/5/2014, 19:04
DIVERSITÀ E CONFRONTO
Da un punto di vista antropologico e culturale si è notato che i soggetti di una stessa cultura hanno più facilità di riconoscere in una determinata espressione i medesimi stati d'animo. Si è visto che alcune culture dell’Africa centrale e meridionale tenderebbero ad avere un tono di voce che per un europeo è generalmente considerato alto: quello stesso tono di voce in Europa significa aggressività mentre in alcuni paesi africani è considerato assolutamente normale e non indicherebbe un alterazione emotiva. Quello che l’antropologia culturale si pone di evidenziare in questo frangente è che quando ci accingiamo ad entrare nella relazione comunicativa con l’altro dobbiamo sempre chiederci: quale è il suo punto di vista? Sono i miei occhiali che mi permettono di capire questa affermazione, questo gesto oppure per comprenderli devo mettere gli occhiali dell’altro? Ciò che io considero naturale può non esserlo altrettanto per la persona che ho di fronte. Da un punto di vista sociale le regole comunicative o di senso comune servono ad identificarsi in un gruppo; una volta identificati poi si è portati ad assumere anche gli schemi mentali di quello stesso aggregato umano. E’ ovvio che tali schemi valorizzeranno positivamente i comportamenti consolidati all ’interno e ci faranno considerare strani gli atteggiamenti non consolidati che, generalmente, vengono dall’ esterno. Naturalmente, in un ottica interculturale, tali atteggiamenti non consentirebbero un genuino scambio fra culture. Gli occhiali culturali che percepiscono negativamente l’altra cultura non ci permetterebbero di individuare in essa aspetti che potrebbero arricchire la nostra visione analitica ed emotiva. Tutto ciò può essere considerato alla base dell’etnocentrismo cioè quell’ atteggiamento comune a tutti i popoli della terra per cui si è portati a considerare la propria cultura come migliore o addirittura superiore alle altre. Questo atteggiamento è alla base di qualunque tipo di conflitto, ed è proprio per questo che bisogna indossare “gli occhiali dell’altro” e bisogna usare la conoscenza delle altre culture come medicina per il pregiudizio, la multiculturalità e la diversità che saranno così un valore aggiunto da inserire e prendere in considerazione in qualunque contesto.